Bambini, Ancora Troppi Rimedidella Nonna: Cosa Fare Quando la Temperatura Sale

Bambini, Ancora Troppi Rimedidella Nonna: Cosa Fare Quando la Temperatura Sale

Nell’era del Covid-19, è normale che ci sia agitazione di fronte ai propri figli con la febbre, tuttavia è interessante notare un recente studio che, anche prima del problema Coronavirus, segnalava la tendenza di un alto numero di mamme affidarsi ancora ai rimedi della nonna, secondo un’indagine una mamma su quattro è molto apprensiva di fronte all’innalzamento di temperatura del proprio bambino, infatti già alle prime linee di febbre contatta il pediatra oppure lo porta direttamente al pronto soccorso.
Nonostante sulla teoria siano tutte molto preparate – l’88% dichiara di sapere perfettamente che la febbre è un meccanismo di difesa dell’organismo – le mamme moderne non sembrano egualmente preparate sulla gestione pratica della febbre. L’analisi ha messo in luce che il 59% delle mamme è incerta su quando misurare la temperatura ai propri figli, solo il 41% ha affermato con certezza che va misurata ogni 2 ore, e l’81%, per abbassare la temperatura, si affida ancora ai rimedi della nonna, come ad esempio applicare la borsa del ghiaccio o effettuare spugnature con alcool o acqua sulla testa, su polsi o sulle caviglie, che potenzialmente potrebbero generare un effetto contrario da quello sperato. Questa confusione nasce specialmente dalla difficoltà delle mamme di individuare dove reperire informazioni certe e scientificamente validate in materia. Specialmente quando i figli sono piccoli, le mamme tendono a confrontarsi tra di loro e 1 su 2 cerca informazioni su internet. Il web può essere uno strumento veloce quanto insidioso, nella fretta di dare immediatamente un nome ai sintomi, si incappa spesso in fake news, esagerazione, pagine attendibile di persone non esperte.
Per fortuna, il pediatra emerge come la figura di riferimento per la salute dei figli e il 63% indica di chiedere sempre ad esso un consiglio prima di somministrare un farmaco al proprio bambino. 3 intervistate su 4 ritengono che si debba contattare il pediatra quando la febbre dura da più giorni mentre la porzione rimanente solo quando la febbre è alta o il bambino prova dolore.
In tutti i casi, occorre considerare la situazione con calma e considerare l’età del bambino come primo fattore: se il bambino ha meno di tre mesi la valutazione pediatrica è da eseguire il prima possibile, fino ai 12 mesi è sempre indicato contattare il pediatra entro le 24 ore nel caso la febbre si presenti in insieme ad altri sintomi, poi, il bambino cresce e occorre sempre valutare le condizioni generali del bambino. Da 3 a 12 mesi è sempre opportuno contattare il pediatra entro le 24 ore, bisogna farlo immediatamente, invece, nel caso la febbre fosse associata ad altri sintomi. Dopo l’anno di vita, se il bambino gioca, è sereno e vitale, si può attendere, senza allarmismo, tre giorni, prima di un eventuale controllo pediatrico.
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Dott.ssa Elisabetta Vicentini
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Fonte: Askanews.it