Salute: Il Caffè è un alleato del Benessere e della Concentrazione

SALUTE: IL CAFFÈ è UN ALLEATO DEL BENESSERE E DELLA CONCENTRAZIONE

I composti bioattivi contenuti nel caffè hanno un effetto protettivo che diminuisce il rischio di diabete di tipo 2, obesità e anche alcune tipologie di tumore. La caffeina, gli acidi clorogenici e gli alcoli diterpenoidi, composti bioattivi presenti in questa diffusa bevanda, sono stati infatti associati a numerosi potenziali benefici per la salute. A confermarlo diversi studi presi in esame in una review di recente pubblicazione (Coffee Consumption and Disease Correlations, Critical Reviews in Food Science and Nutrition) a cura di B. B. Gokcen ricercatore della Gazy University di Ankara, in Turchia, che studia l’associazione tra consumo di caffè e minore rischio di sviluppare alcune malattie cardiovascolari e neurodegenerative.
Ad esempio, la caffeina – scrive il Consorzio Promozione Caffè citando diversi studi scientifici – riduce il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative (morbo di Parkinson e Alzheimer), gli acidi clorogenici (CGA) e gli alcoli diterpene svolgono un ruolo benefico per la salute, quali antiossidanti e chemiopreventivi.
Accanto a questi benefici, non si possono dimenticare gli effetti positivi del caffè, assunto in quantità moderata, sulle performance cognitive, soprattutto nelle situazioni di maggiore sforzo mentale, che richiedono particolare attenzione e concentrazione. Non solo. Diverse ricerche hanno suggerito che la dopamina – un neurotrasmettitore che aiuta a controllare i centri di ricompensa e del piacere del cervello e che regola le risposte emotive – può mediare alcuni degli effetti della caffeina sul comportamento. Dopo aver bevuto una tazza di caffè, la caffeina viene assorbita nel flusso sanguigno, entra in circolo e arriva fino al cervello. Qui, l’adenosina che agisce da sedativo sul sistema nervoso centrale e induce sensazioni di stanchezza, viene antagonizzata dalla caffeina la quale, grazie alla sua struttura molecolare simile, si può legare ai ricettori dell’adenosina e agisce come un “impostore”, bloccando l’azione della stessa, contrastando la stanchezza e favorendo l’attenzione.
Stando ad altre ricerche, inoltre, il caffè favorirebbe un comportamento cooperativo, che evidenzia il suo ruolo di alleato nella condivisione all’interno della socialità.
In ultimo, valutando le risposte emotive dopo l’assunzione di caffè, sarebbe emerso che chi lo beve ricerca diverse esperienze emotive dalla bevanda: sensazioni di energia, positività, benessere emotivo e una sensazione di concentrazione mentale. Già nel 2011 l’EFSA (European Food Safety Authority) – conclude il Consorzio – aveva indicato un rapporto di causa-effetto tra una dose di 75 mg di caffeina (circa una tazzina di caffè) e l’aumento di attenzione, confermando il ruolo positivo del caffè sull’attenzione e sulla concentrazione.
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Dott.ssa Elisabetta Vicentini
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Fonte: Askanews.it